L'INSEGNANTE E IL GRUPPO CLASSE

La classe è una struttura imposta dall'istituzione, il gruppo classe è un gruppo d'interazione diretto, i cui membri si influenzano reciprocamente:
per questo tende a suddividersi in sottogruppi.

Il dialogo educativo tra insegnante e allievo è condizionato da molti fattori, come ad esempio l'immagine che l'allievo ha lavorato dell'insegnante( severo.. )

- Marcel postic (1930) ha rilevato che il gruppo classe è caratterizzato da:

( Marcel  Postic )

1 gruppo bambini o adolescenti;
2 un solo adulto ( insegnante );
3 rapporti costanti;
4. Presenza obbligatoria e finalizzato a uno scopo ( istruirsi );
5 ambiente funzionale attrezzato ( la classe ).

Il rapporto tra insegnante e allievo è condizionato dal contesto della classe, infatti è possibile avere una gerarchia.
I rapporti all'interno del gruppo classe sono influenzati da Fattori esterni ;fattori che posono determinare la creazione di sottogruppi.


Il sociologo statunitense Talcott Parsons 1(902 -1979) ha distinto due tipi di gruppo classe:

1  gruppo che accetta le regole e prosegue il prestigio del suo successo scolastico;
2  gruppo che sviluppa un orientamento egocentrico, centrato sul comportamento dei coetanei.

Oggi, invece, l'allievo viene maggiormente influenzato.
( Kurt Lewin )

Kurt Lewin, psicologo tedesco(1890 -1947) ha distinto tre tipologie di stili relazionali:

1 guida dominante: decide tutto e lascia poco spazio al bambino;
2 guida autoritaria o lassista: rinuncia al controllo puntando sull'autonomia del bambino;
3 guida autorevole o democratica: prende le decisioni insieme agli allievi, rendendoli autonomi e responsabili.


La classe è un'influenza educativa.
Il bambino, infatti, è sotto l'influenza di nuovi rapporti con i coetanei.
Il contesto principale è la famiglia e ma sua educazione, mentre quello secondario sono la scuola ,gli amici...
La rete familiare cambia e i genitori dovranno riorganizzare le dinamiche della vita familiare.
Per esempio, una famiglia rigida e chiusa può
provocare un disagio affettivo-relazionale.
All'interno di questa famiglia, il bambino, avrà un bisogno maggiore di autonomia rispetto al controllo dei genitori( per esempio, non sopporterà più che lo accompagnino a scuola).
Il gruppo classe diventa infatti la nuova famiglia e aiuta il bambino a sviluppare delle capacità di socializzazione.
All'interno di questo contesto, i genitori dovranno rinunciare a una parte della loro guida:
Il bambino si troverebbe a essere soggetto all'Iper controllo che è una possibile causa di comportamenti trasgressivi o di perdita di autonomia.


            LE COMPETENZE DELL'EDUCATORE


L'educatore deve avere competenze psicologiche che aiutano a comprendere se stesso e gli altri,  competenze pedagogiche che definiscono dei modi di insegnamento e competenze sociologiche che aiutano a comprendere il contesto sociale.

Oltre alla disciplina che insegna, l'educatore deve avere una serie di competenze di carattere psicologico, pedagogico, didattico e sociale.
Grazie a queste competenze, l'educatore riuscirà a capire la personalità e le esigenze degli allievi, valutare l'ambiente in cui si colloca la scuola e predisporre un insegnamento efficace.
A volte in classe, si può presentare una situazione di doppio legame che è un concetto introdotto da G. Bateson e ripreso da P. Watzlawick, per indicare una comunicazione nella quale il destinatario riceve due ordini contraddittori e si trova nell'impossibilità di agire. ( definito nel modello sistemico-relazionale )

Spesso,gli insegnanti sono soggetti a Burnout che rappresenta un sovraccarico emotivo che colpisce, chi per mestiere, deve prendersi cura degli altri e a un certo punto non si sente più adeguato o addirittura non più motivato.
Può accadere anche un educatore, a causa di problemi propri o a causa della classe e del comportamento degli allievi.
( burnout)


                             LA MOTIVAZIONE

In psicologia si parla di motivazione per indicare le ragioni per le quali si compie un'azione.
Kuhl ( 1985 ) ha distinto due tipi di orientamento motivazionale:

- uno è centrato sull' azione, proprio di individui in grado di realizzare con decisione i propri propositi;
- l'altro, centrato sulla situazione, caratteristico di chi invece resta prigioniero delle possibili
 alternative e non riesce a passare all'azione.

Maslow (1908-1970) ha interpretato i fattori motivazionali come bisogni di un individuo.
Maslow li ha classificati secondo una precisa gerarchia rappresentata da una piramide:
     "LA PIRAMIDE DEI BISOGNI"



Alla base della piramide vi sono i bisogni fisiologici, seguono in ordine di importanza, il bisogno di sicurezza, di appartenenza, di stima e di realizzazione personale.
 Il nostro comportamento è influenzato anche dal modo in cui spieghiamo ciò che accade. 
- Si parla di attribuzione interna o locus of control interno quando il soggetto attribuisce a se stesso le responsabilità o il merito di quanto avviene.
- Si parla invece di attribuzione esterna o locus of control esterno quando soggetto attribuisce a fattori esterni (fortuna, aiuto degli altri) le ragioni del successo o l'insuccesso.
In ambito scolastico lo stile attributivo influenza sul rendimento scolastico, che ha fiducia nei propri mezzi è destinato ad avere un rendimento scolastico migliore.
 Non è da trascurare il giudizio dei docenti due punti se trovo dalla cosiddetta " profezia che si autorealizza " e dell' " effetto pigmalione "n due fenomeni nei quali il giudizio dei docenti, le loro aspettative convenzioni modificano le prestazioni degli allievi o viceversa.


▪ le motivazioni sono distinte in intrinseche, quando sono radicate negli interessi del soggetto ( curiosità, piacere di fare o di conoscere ), ed estrinseche, quando coincidono con i premi, regali...
In ambito scolastico sono soprattutto le motivazioni intrinseche a garantire un successo prolungato. Oltre alle motivazioni, un ruolo determinante è svolto dallo stato d'animo: la fiducia o la paura possono indurre il successo o l'insuccesso.

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